Office 2010: la svolta web di Microsoft

Doveva succedere.

Microsoft ha capito, forse impiegando più tempo del previsto, che avrebbe perso parte della clientela che utilizza il suo pacchetto di applicativi più famoso, Office, se non fosse scesa anch’essa nella arena delle web applications che concorrenti come Google e Zoho propongono già da tempo come alternative online al pacchetto di produttività personale della casa di Redmond.

Una delle caratteristiche più rilevanti della nuova release di Office 2010, presentata il 13 luglio scorso, sarà infatti quella di avere, oltre al pacchetto classico delle applicazioni quali Word, Excel, Powerpoint, Outlook, Access e altre che si installano sui singoli pc, anche le corrispondenti versioni su web accessibili da browser (non solo Internet Explorer, ma anche Firefox), che replicheranno, in buona parte, le stesse funzioni delle versioni installate sugli hard disk locali.

Non solo, ma l’utilizzo delle versioni online dei prodotti Microsoft consentirà anche il loro uso collaborativo, consentendo a un team di lavoro di intervenire in modo diretto su un documento condiviso online, applicando modifiche e rendendole immediatamente visibili a tutti. Questo era uno dei punti di forza delle applicazioni di Google Docs.

Il video che segue, girato dal famoso blogger tecnologo americano Robert Scoble, mostra le novità delle web applications di Office 2010 per bocca di uno dei suoi product manager.

Iran, diritti civili e informazione

Quello che sta succedendo in questi giorni in Iran può rappresentare un punto di svolta storico per il destino non solo di questo importante Paese medio orientale, ma anche per il futuro dell’informazione.

Si sta assistendo, infatti, a un tentativo da parte di una fetta di popolazione, quella probabilmente più giovane e più liberale, di rivendicare una vera democrazia per la loro terra da troppo tempo in mano a oligarchie religiose e radicali.

Non è detto che vi riusciranno, almeno nel breve periodo, ma è interessante notare come, malgrado i tentavi di controllo dell’informazione che vengono da sempre attuati nei Paesi totalitari, in questo caso si sta affermando la forza dell’informazione che arriva “dal basso”, cioè dai cittadini che, grazie alle nuove tecnologie di comunicazione, riescono a far varcare i confini chiusi di questo genere di paesi alle informazioni, alle notizie e alle testimonianze visive di ciò che avviene veramente.

E’ il trionfo dei servizi di social networking come Twitter, Youtube, Facebook e altri che riescono ad aggregare informazioni nelle forme più disparate e a diffonderle in tutto il mondo.

Purtroppo informazioni, immagini e video che arrivano sono spesso molto crudi, violenti, proprio per la loro immediatezza, ma del resto è la rappresentazione della realtà, di ciò che succede veramente a coloro che rivendicano i loro diritti.

L’eco delle proteste è sempre più flebile man mano che passano i giorni, perchè la  “normalizzazione” messa in atto dal regime sta stringendo sempre di più la morsa su chi dissente e sui mezzi di informazione.

C’è da augurarsi che qualcosa cambi per loro, presto. I muri devono cadere anche lì…

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